Assistenza infermieristica a domicilio: cos’è e come funziona

assistenza infermieristica a domicilio

Per assistenza infermieristica a domicilio si intende un processo di cure domiciliari articolato e programmato. Da quando è iniziata la pandemia, è una delle pratiche più richieste. Sia chiaro, già prima del Coronavirus era una professione in ascesa. Adesso è uno dei mestieri più richiesti e sono sempre di più le persone che anziché impattare sul sistema sanitario pubblico preferiscono pianificare l’intervento di un infermiere a domicilio.

Infermiere a domicilio: chi è

Fino a qualche tempo fa, l’assistenza domiciliare non era molto considerata. Si pensava che fosse solo una pratica “per ricchi” e che per tutti gli altri fosse necessario ricorrere alle cure ospedaliere (o comunque pubbliche). Per fortuna, questo approccio un po’ superficiale ha lasciato posto a una consapevolezza maggiore: l’infermiere a domicilio è diventato un professionista della salute ormai indispensabile per molte famiglie, una persona di fiducia capace di sbrigare le situazioni più disparate e assistere disabili, anziani e persone non autosufficienti.

Cosa fa l’infermiere a domicilio

L’assistenza infermieristica a domicilio (chiamata anche assistenza domiciliare integrata o semplicemente ADI) è un pilastro del Sistema Sanitario Nazionale. L’ospedalizzazione infatti ha costi esorbitanti: la cura domiciliare costa di meno, è più efficace e consente di salvaguardare l’autonomia degli individui garantendo la permanenza all’interno del nucleo familiare. Per questi motivi, le organizzazioni sanitarie pubbliche (e private) hanno investito cifre considerevoli per formare personale sanitario in grado di garantire assistenza domiciliare. L’infermiere, naturalmente, è solo una delle figure sanitarie che opera in questo contesto assieme a medici, fisioterapisti, oss e assistenti sociali. Ecco quali sono le principali attività svolte dall’infermiere a domicilio:

  • stabilizzare il quadro clinico
  • limitare il declino funzionale
  • migliorare la qualità della vita del paziente

Le cure domiciliari, in linea di massima, sono un servizio che è integrato fra le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia erogate dal Comune di residenza della persona.

Infermiere a domicilio: ecco cosa può fare

L’infermiere delle cure domiciliari è un professionista responsabile dell’assistenza infermieristica a domicilio del paziente. Solo dopo la compilazione del PAI (Piano di Assistenza Individuale) da parte dell’Unità di Valutazione Territoriale (UVT) e del medico di medicina generale (MMG) l’infermiere può attivarsi per prestare il suo intervento in linea con le direttive e le tempistiche del. documento.

Il domicilio del paziente diventa così un vero e proprio reparto ospedaliero con la differenza che non si apporta alcun stravolgimento al nucleo familiare, fattore d’importanza fondamentale durante il processo di guarigione o di stabilizzazione della malattia. In questo gioca un ruolo indispensabile l’infermiere (più presente rispetto al medico), il quale è coinvolto in un’assistenza non solamente fisica (terapie, medicazioni, ecc.), ma di natura anche psicologico-emozionale.

Gli strumenti utilizzati durante la prestazione sanitaria non sono così diversi da quelli utilizzati nei reparti ospedalieri: deflussori e aghi per le terapie infusive o prelievi ematici, medicazioni semplici o complesse per il trattamento delle lesioni (da pressione, vascolari, oncologiche, ecc.), gestione di presidi quali cateteri vescicali, SNG e PEG, PICC e CVC.

Occorre sottolineare che la complessità di cui si parla per queste ultime due realtà non si limita alla difficoltà delle cure o all’utilizzo di macchinari (ad es., macchina per ventilazione o elastomero nella terapia del dolore), ma comprende soprattutto l’approccio emotivo e psicologico.

infermiere a domicilio

Il ruolo dell’infermiere

Ecco un elenco specifico delle attività svolte dall’infermiere:

  • Medicazioni semplici o complesse
  • Medicazione di lesioni da pressione
  • Cateterismi (cambio catetere)
  • Somministrazione di farmaci orali, intramuscolari o per via endovenosa
  • Prelievo di sangue o raccolta di liquidi biologici
  • Sondaggio gastrico o duodenale
  • Gestione e controllo di drenaggi
  • Rilevazione di tutti i parametri vitali e valori (temperatura, polso, pressione, peso corporeo)
  • Controllo della glicemia

Quanto costa l’assistenza infermieristica a domicilio

Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutte le persone non autosufficienti o in condizioni di precarietà sanitaria l’assistenza sanitaria a domicilio attraverso il CAD (Centro di Assistenza Domiciliare). Questo ente è preposto all’erogazione di prestazioni sanitarie mediche, infermieristiche e di assistenza psicoterapica, psicologica e riabilitativa.

Prima di erogare questo servizio, la ASL effettua una valutazione multidimensionale dei bisogni sanitari, di autonomia, relazionali, sociali ed economici. Tutte queste valutazioni vanno a comporre il Progetto di Assistenza Individuale (PAI) o il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI). Questi documenti definiscono nello specifico le prestazioni, le modalità di esecuzione e le durate dei trattamenti. Nel PAI sono inclusi tutti i farmaci e tutti i dispositivi necessari.

In tutti i casi in cui non sia possibile redigere un PAI o un PRI, il paziente (e i familiari) sono costretti a provvedere in autonomia e devono rivolgersi a un infermiere a domicilio o a un’azienda privata per pianificare l’intervento (o gli interventi) necessari. Di solito, le aziende

Quando è nata l’assistenza infermieristica a domicilio

Si inizia a parlare di assistenza infermieristica nel XIX° secolo quando Florence Nightingale, pioniera inglese della scienza infermieristica moderna, assisteva ammalati (poveri) al loro domicilio. Un secolo dopo, nel 1966, il National Health Service definiva una serie di attività che potevano essere svolte fuori della struttura ospedaliera. Siamo lontani dall’ADI come la intendiamo adesso, perché le persone impiegate espletavano anche faccende domestiche o burocratiche.

Tutto cambia il 23 dicembre 1978, quando si gettano le basi per la nascita di una vera assistenza al di fuori delle mura ospedaliere. Adesso l’assistenza domiciliare ha raggiunto un livello di pianificazione completo e performante.  Si può scegliere infatti fra assistenza domiciliare prestazionale (intervento occasionale o a ciclo programmato o assistenza domiciliare integrata (che può essere di primo, secondo o terzo livello).

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