Le lesioni da pressione, chiamate anche ulcere da pressione, comprendono tutte quelle tipologie di ferite che danneggiano la pelle e i tessuti sottostanti, che insorgono in concomitanza di una pressione costante applicata su una zona specifica del corpo.
La vasocostrizione, unita al ridotto irroramento della parte e alla mancanza della corretta ossigenazione, causano lesioni più o meno profonde dei tessuti, con alto rischio di infezione.
Fanno parte delle lesioni da pressione le piaghe da decubito, le lesioni coperte da desquamazione o escara, le lesioni legate all’utilizzo di dispositivi medici, come ingessature o steccature non idonee, e quelle delle mucose sottoposte alla pressione di corpi estranei sanitari, come protesi dentarie, tubi endotracheali e così via.
Sintomi e gravità delle lesioni da pressione
I primi sintomi delle lesioni da pressione, che dipendono in principal modo dallo stadio di avanzamento della compromissione dei tessuti, includono rossore o decolorazione della pelle, superficie lucida e morbida dell’area intorno all’area sottoposta alla pressione, dolore, tepore intorno ai margini della ferita, gonfiore, presenza di accumuli di liquido, comparsa di vesciche o lacerazioni aperte, cattivo odore emanato dalla lesione.
Gli stadi delle lesioni da pressione, che vanno da uno a quattro, sono in ordine di gravità e di urgenza d’intervento:
- stadio 1: pelle intatta con presenza di eritema che non scompare nel giro di 24 ore, specialmente in corrispondenza delle ossa più sporgenti, come gomiti, ginocchia, ilei, malleolo. La pelle può presentare discromie più o meno accentuate, così come variazioni di temperatura rispetto alla zona circostante.
- stadio 2: la pelle può presentare un ispessimento con segni di abrasione o vesciche e vesciche.
- stadio 3: compaiono lesioni che interessano lo strato sottocutaneo e vesciche ulcerate.
- stadio 4: in questo stadio compare la necrosi dei tessuti con danni al derma e allo strato sottocutaneo che si estendono anche la fascia muscolare o le ossa.
I principali fattori che concorrono all’insorgere delle lesioni da pressione sono: l’età, soprattutto nei pazienti over 65 anni, la pressione, quando i tessuti molli rimangono compressi a lungo tra una superficie esterna e le strutture di sostegno interne, come ad esempio un lungo allettamento, l’umidità e la presenza di liquidi, siano essi acqua, urina o sudore, l’attrito tra derma e elementi esterni, forze di taglio, quando si espongono i tessuti a torsioni che li espongono maggiormente alla forza di gravità.
Peggiorano il quadro di sviluppo di lesioni da pressione la ridotta mobilità, l’incontinenza, sedentarietà, malattie psichiche, malnutrizione, capacità alterata di guarigione dovuta ad altre patologie, come l’insufficienza venosa o l’emofilia.
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Come si curano le lesioni da pressione
Fortunatamente i primi stadi delle lesioni da pressione sono facilmente recuperabili: per prima cosa occorre decomprimere la parte soggetta al carico o allo sfregamento e disinfettarla accuratamente, per escludere le complicanze derivanti da eventuali infezioni.
Assicurare il cambiamento di posizione, cambiare spesso la biancheria, usare materassi fatti appositamente per ridurre la pressione sono tutti accorgimenti da poter mettere in pratica fin da quando si abbia il sospetto dell’insorgere della lesione o per prevenirla.
Al peggiorare delle lesioni da pressione, si può ricorrere a medicazioni specifiche che proteggono le ulcere da decubito e ne accelerano il processo di guarigione: bende, garze o tamponi a base di alginato, sodio e calcio da applicare direttamente sulla parte interessata dalla ferita, medicazioni idrocolloidali, schiume, pellicole, fibre imbevute di gel e antimicotici affiancano le creme e gli unguenti topici antisettici o animicrobici.
Quando la piaga è infetta o la lesione da pressione è in stadio avanzato bisogna necessariamente ricorrere agli antibiotici via orale o endovenosa, soprattutto quando l’infezione raggiunge gli strati profondi toccando muscoli e ossa. In questi casi è anche indicata la rimozione dei tessuti in necrosi e si parla di sbrigliamento. Nei casi più gravi, infine, si ricorre all’intervento chirurgico.
For Life Emergenza, medicazioni avanzate
L’allettamento e l’immobilizzazione sono la principale causa delle lesioni da pressione. Intervenire nei tempi giusti, prima dell’insorgere di complicanze di ogni ordine e grado è importante per salvaguardare la salute del malato.
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