Le terapie infermieristiche domiciliari rappresentano un punto di forza del Sistema Sanitario Nazionale. La pandemia da Covid-19 inoltre ha accelerato questo modus operandi e sono sempre di più le persone che scelgono volontariamente di curarsi a casa. Partiamo da un assunto: il Servizio Sanitario Nazionale garantisce percorsi assistenziali nel proprio domicilio e cure domiciliari per tutte le persone che vivono una condizione di fragilità o che sono considerate autosufficienti. In particolar modo, lo Stato si prende cura delle persone che non sono in grado di curare sé stessi in modo autonomo.
L’assistenza domiciliare è un servizio previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), nati con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di salute delle persone fragili, degli anziani e dei disabili. In particolar modo, lo Stato ha creato diversi livelli essenziali a seconda della cronicità e delle patologie in essere in modo da fornire al paziente la miglior assistenza possibile. Il livello viene scelto attraverso specifici strumenti e scale di valutazione multiprofessionali e multidimensionali. Esse consentono di definire un piano di assistenza integrato.
Cosa si intende per terapie infermieristiche domiciliari
Le cure domiciliari consistono in un programma di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi fondamentali per assestare il quadro clinico, arginare il declino funzionale e migliorare le condizioni di vita dell’assistito. Ogni cura domiciliare viene erogata in modo diverso a seconda dell’organizzazione dei servizi territoriali delle ASL locali (con la collaborazione dei comuni). Il servizio di Assistenza Domiciliare è presente su tutto il territorio nazionale e fa capo alle regioni. Quindi, in ogni Regione, è possibile consultare il servizio di Assistenza Domiciliare regionale.
Assistenza domiciliare programmata e assistenza domiciliare integrata
I servizi di Cure Domiciliari sono sempre a carico del Servizio Sanitario Nazionale perché inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) senza limitazioni di età o reddito. Dopo aver analizzato in modo profondo la condizione socio-sanitaria dell’assistito, si ottiene un’analisi dei bisogni chiara, efficace e performante. In Italia esistono due tipologia di cure domiciliari: l’assistenza domiciliare programmata (ADP) e l’assistenza domiciliare integrata (ADI).
L’assistenza domiciliare programmata consiste in prestazioni sanitarie infermieristiche e/o riabilitative connesse a un episodio o una malattia specifica. Questa assistenza è limitata nel tempo e viene gestita dal medico di base, che di volta in volta fa il punto della situazione e valuta l’avanzamento del recupero. Questa cura domiciliare è rivolta alle persone che non camminano e che non sono in grado di raggiungere i servizi in modo autonomo, nonché inabili nell’utilizzare i mezzi pubblici.
L’assistenza domiciliare integrata invece è un sistema pianificato, meticoloso e integrato di trattamenti sanitari e sociosanitari a domicilio. Sono prestazioni continuative che in molti casi vedono l’intervento di più figure professionali. Questo prevede la normativa nazionale, inclusi gli Accordi Collettivi Nazionali per la Medicina Generali e gli atti approvati dalle Regioni in materia di assistenza sociosanitaria.
Quanto dura l’assistenza domiciliare integrata
Se ti stai chiedendo quando dura l’assistenza domiciliare integrata, la risposta non è univoca: dipende dal tipo di patologia e dalle condizioni psicofisiche del paziente. Ecco le patologie che necessitano di assistenza domiciliare integrata:
- malati terminali
- malattie invalidanti e che necessitano di interventi complessi
- incidenti vascolari acuti
- fratture in anziani
- forme psicotiche acute gravi
- riabilitazione di vasculopatici
- riabilitazione di neurolesi
- malattie acute temporaneamente invalidanti nell’anziano (forme respiratorie e altro)
- dimissioni protette da strutture ospedaliere
Le cure domiciliari integrate di primo livello sono costituite da prestazioni di tipo medico, infermieristico e riabilitativo, accertamenti diagnostici, assistenza farmaceutica e fornitura di preparati per nutrizione artificiale che arrivano fino a 5 giorni su 7. Se invece il paziente necessita di cure sei giorni su sette, le cure diventano di secondo livello. Infine esistono cure domiciliari di terzo livello per tutti quei pazienti che presentano un elevato livello di complessità e instabilità clinica che richiedono interventi strutturali e programmati 7 giorni su 7.
ziale e gli specifici medici specialisti necessari alla patologia del paziente.
Ospedalizzazione domiciliare: ecco i casi in cui è necessaria
Ci sono alcuni casi in cui persone affette da patologie croniche evolutive o in fase di riacutizzazione che richiedono un’assistenza medica e infermieristica 24 ore su 24. Essi necessitano di attrezzature (piantane per fleboclisi, erogatori di ossigeno, eccetera) e ausili per la deambulazione e per le funzioni fisiologiche. Questo servizio è erogato dalle regioni in modo autonomo attraverso la figura del medico di base, che si fa carico della parte burocratica e coordina gli interventi domiciliari.
Le principali terapie domiciliari
Ecco di seguito un elenco delle principali terapie infermieristiche domiciliari che possono essere effettuate da infermieri a domicilio specializzati:
- Nutrizione del malato critico
- Interventi terapeutici come la terapia iniettiva, terapia antalgica e terapia infusiva
- Corretta gestione delle stomie
- Cura e prevenzione delle infezioni con cateteri vescical e presidi intravascolari
- Assistenza in situazioni legate ad incontinenza e a irregolarità dell’alvo
- Prevenzione delle piaghe da decubito nei casi di anziani infermi
- Assistenza in caso di sindrome ipocinetica legata ad una prolungata permanenza a letto del paziente
- Assistenza infermieristica di tipo informativo a paziente e familiari
- Gestione burocratica delle pratiche assistenziali, all’uso dei presidi
- Gestione delle terapie farmacologiche e/o terapeutiche