Ossigenoterapia domiciliare: che cos’è e a cosa serve

ossigenoterapia

L’ossigenoterapia è una cura domiciliare che si effettua in caso di conclamata insufficienza respiratoria, per supplire al mancato apporto di ossigeno, indispensabile per tutte le funzioni chimiche e metaboliche del nostro organismo.

Malattie respiratorie, sedentarietà, problemi cardiocircolatori o del sistema parasimpatico possono ridurre l’apporto della molecola nel sangue, diminuendone la concentrazione: per questo motivo si ricorre all’ossigenoterapia che permette di inalare dosi estremamente ricche del gas che viene in questo modo assorbito in quantità sufficienti.

L’importanza dell’ossigeno per l’organismo

L’ossigeno è il principale e fondamentale comburente delle nostre cellule che di fatto brucia il “combustibile” ingerito con l’alimentazione, cibo e acqua, per produrre energia.

Quando respiriamo, inaliamo una miscela di gas composta grossomodo all’80% di azoto e al 20% di ossigeno, sufficiente ad attivare i processi chimici che rendono possibili la vita.

Ma, se, come detto, patologie di varia natura dovessero impedire o ridurre l’assorbimento del gas negli alveoli polmonari, si rende indispensabile ricorrere all’ossigenoterapia per evitare l’insorgere di rischi a carico del cuore, del cervello e degli altri organi.

Chi ha bisogno dell’ossigenoterapia?

Se i polmoni non sono in grado autonomamente di assorbire abbastanza ossigeno dall’aria, il paziente di solito versa in uno spiccato stato di debolezza e di spossatezza, affaticandosi in qualsiasi azione compia.

Le patologie che richiedono una cura di ossigenazione, infatti, sono quelle più strettamente collegate all’apparato respiratorio: malattia polmonare ostruttiva cronica, enfisema polmonare, polmonite, asma, displasia broncopolmonare, insufficienza cardiaca, fibrosi cistica, apnea notturna etc.

Per capire la quantità di ossigeno di cui si necessita, lo pneumologo esegue alcune indagini diagnostiche sulle concentrazioni del gas nel sangue arterioso, valutando quindi il mancato apporto e prescrivendo le dosi per minuto necessarie per compensarlo.

Non è infrequente un uso limitato dell’ossigenoterapia durante il sonno, o solo in alcune finestre orarie precise: sarà quindi il medico ad aggiustare via via la terapia domiciliare in base alla reale esigenza del paziente in deficit di ossigeno.

Tipologie di ossigenoterapia e strumenti

L’ossigeno medicale usato per l’ossigenoterapia domiciliare è allo stato puro, pertanto può essere utilizzato solo dietro prescrizione medica e in condizioni di massima tutela per il paziente e per l’ambiente circostante, essendo un gas altamente infiammabile.

I principali dispositivi di somministrazione sono:

  • Bombole di ossigeno compresso: a seconda dell’insufficienza respiratoria, possono variare in volume e forma; sono prescritte solitamente per trattamenti a breve o medio termine.
  • Bombole di ossigeno liquido: vengono utilizzate principalmente nelle malattie croniche, poiché occupano meno spazio rispetto alle precedenti. L’ossigeno liquido, infatti, può essere trasferito in walker ricaricabili e portatili per chi ne ha bisogno continuativamente durante la giornata.
  • Concentratori di ossigeno: sono una sorta di “estrattore” di ossigeno dall’aria, e funzionano a motore elettrico. Rientrano in questa categoria anche le macchine per la CPAP e la cura delle apnee notturne.

Tutti questi dispositivi sono collegati tramite tubicini, o cannule, all’apparato respiratorio del paziente che, indossando la maschera facciale o inserendo i cosiddetti “occhialini”, assorbe ossigeno mentre conduce la sua vita quotidiana.

Leggi anche: Flebo a domicilio: come richiederle, come si fanno e a chi rivolgersi

Valori normali di ossigeno nel sangue

L’ossigenoterapia ha avuto un momento di grande risonanza durante la pandemia da Covid-19, malattia che interessa infatti l’apparato respiratorio.

Per monitorare il livello di ossigeno nel sangue si è diffuso l’utilizzo di ossimetri, pulsossimetri da dito o saturimetri, oggi largamente impiegati nelle cure domiciliari, in grado di rilevare i livelli di saturazione del gas attraverso il principio della spettrofotometria.

Fermo restando che deve essere il medico a diagnosticare un’insufficienza respiratoria, diamo qui i valori di riferimento per una verifica del grado di eventuale ipossiemia:

  • Valori inferiori all’85%: grave insufficienza respiratoria
  • Valori compresi tra l’86 e il 90%: moderata insufficienza respiratoria
  • Valori compresi tra 91 e 94%: lieve insufficienza respiratoria
  • Valori superiori al 95%: normalità

For Life Emergenza in caso di necessità

Se misurando la saturazione dell’ossigeno a casa dovessi accorgerti di avere livelli di concentrazione fuori dalla norma e hai il dubbio di aver contratto il Covid-19, a Roma e nel Lazio puoi rivolgerti al nostro staff che in ogni momento può raggiungerti a casa ed effettuare un tampone antigenico rapido o molecolare rinofaringeo per dimezzare i tempi di risposta e di intervento.

Non dimenticarti che, sebbene l’ossigenoterapia domiciliare è un servizio a carico dell’SSN, For Life offre una serie di servizi a casa di monitoraggio dell’insufficienza respiratoria, come l’emogasanalisi, con referto immediato.

Per info e prenotazioni: 06 86 976 146.

Leggi anche: Misurazione dei parametri vitali, quali sono i valori corretti?

For Life Emergenza